Negli ultimi anni, la metodologia agile, in particolare Scrum, ha guadagnato molto spazio nello sviluppo del software. Tuttavia, questo approccio può essere applicato anche allo sviluppo di prodotti fisici.
Il tradizionale metodo Waterfall, che è un approccio lineare e sequenziale, è stato per molti anni il metodo preferito per lo sviluppo di prodotti fisici. Tuttavia, c’è un crescente consenso sul fatto che l’utilizzo di un approccio ibrido tra Scrum e Waterfall possa portare a un processo di sviluppo del prodotto più efficiente ed efficace.
Scrum è un approccio flessibile e iterativo alla gestione dei progetti che enfatizza la collaborazione, la comunicazione e il miglioramento continuo. Consiste nel suddividere un progetto in parti più piccole e gestibili, chiamate sprint, che in genere hanno una durata di 1-4 settimane. Durante ogni sprint, il team di sviluppo si concentra sulla realizzazione di una serie specifica di funzionalità del prodotto, la cui priorità è stabilita in base alle esigenze del cliente.
Katherine Radeka, nel suo libro “The Mastery of Innovation: A Field Guide to Lean Product Development“, afferma che
“Quando l’agilità si fa fisica, Scrum è ideale nella fase iniziale dello sviluppo, dove ci sono molte incognite ed è necessaria la sperimentazione.”
Fasi iniziali dello sviluppo di un prodotto fisico
Nelle prime fasi dello sviluppo di un prodotto fisico, in genere ci sono molte incognite e incertezze che devono essere affrontate. L’approccio iterativo dello Scrum consente di sperimentare e testare rapidamente le nuove idee, il che può aiutare a ridurre i rischi e a identificare tempestivamente i problemi. Questo approccio può anche aiutare a mantenere il team di sviluppo motivato e concentrato sulla realizzazione di un prodotto tangibile in un breve periodo di tempo.
Ultime fasi dello sviluppo del prodotto fisico
Tuttavia, nelle fasi successive dello sviluppo di un prodotto fisico, l’approccio Waterfall può essere più appropriato. In questa fase, infatti, la maggior parte delle caratteristiche e delle specifiche del prodotto sono state definite e l’attenzione si concentra sull’esecuzione del piano per la realizzazione del prodotto finale. L’approccio lineare di Waterfall può fornire una chiara tabella di marcia per lo sviluppo, con tappe e obiettivi specifici da raggiungere. Questo può aiutare a garantire che il prodotto sia sviluppato secondo le specifiche e nel rispetto dei tempi previsti.
Regole generali per l'utilizzo di Scrum e Waterfall
La scelta tra Scrum e Waterfall dipende dalle esigenze e dai requisiti specifici di un progetto. Ecco alcune linee guida generali su quando ciascun framework può funzionare meglio:
Scrum:
- Quando il progetto richiede un approccio più iterativo e flessibile con frequenti cicli di feedback. Questo accade tipicamente nella fase iniziale dello sviluppo del prodotto, quando i concetti sono in fase di sviluppo
- Quando le dipendenze tra le attività sono nulle o limitate
- Quando il team è interfunzionale e auto-organizzato e può collaborare da vicino
- Quando il progetto è complesso o su larga scala e richiede un approccio più adattivo
Waterfall:
- Quando i requisiti e l’ambito del progetto sono ben definiti e fissati. Questo accade normalmente nelle ultime fasi dello sviluppo del prodotto, quando i concetti sono stati definiti e i modelli CAD sono stati rilasciati
- Quando i cambiamenti comportano investimenti, tipicamente nella fase di industrializzazione
- Quando il progetto ha una sequenza chiara e lineare di attività e dipendenze
Quando il progetto ha una complessità medio-bassa e non richiede molti adattamenti o flessibilità
Sebbene sia Scrum che Waterfall abbiano i loro vantaggi, l’utilizzo di un approccio ibrido può offrire il meglio di entrambi. Ciò può comportare l’utilizzo di Scrum nelle prime fasi dello sviluppo per identificare i requisiti chiave, testare nuove idee e ridurre i rischi. Con il progredire dello sviluppo, si può utilizzare Waterfall per fornire un approccio strutturato all’esecuzione e alla consegna.
Per riassumere
In conclusione, quando si tratta di sviluppo di prodotti fisici, l’utilizzo di un approccio ibrido tra Scrum e Waterfall può portare a un processo di sviluppo del prodotto più efficiente ed efficace. Come suggerisce Katherine Radeka, Scrum è ideale nella fase iniziale dello sviluppo, dove ci sono molte incognite ed è necessaria la sperimentazione, mentre Waterfall può essere più appropriato nelle fasi successive dello sviluppo, dove è necessario un approccio strutturato per eseguire il piano e consegnare il prodotto finale.
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