Per gli addetti ai lavori, quando si parla di metodologia Agile la prima cosa che viene in mente è il cosiddetto “Manifesto for Agile Software Development”, nato nell’ormai lontano 2001 per opera di diciassette sviluppatori che a Snowbird, nello Utah, si incontrarono per discutere di metodi di sviluppo. Il risultato fu un manifesto basato su 12 principi fondanti, riportati nel seguente articolo (puoi anche scaricarli cliccando qui). L’approccio agile nello sviluppo software focalizza l’attenzione su:
- Individui e interazioni INVECE CHE sui processi e sugli strumenti
- Software funzionante INVECE CHE sul redigere documentazione completa
- Collaborazione con il cliente INVECE CHE sulla negoziazione del contratto
- Rispondere al cambiamento INVECE CHE seguire un piano
Molti di questi concetti vengono presi in prestito dalla metodologia Lean, alla quale la metodologia agile evidentemente si ispira.
Che cos'è lo Scrum?
L’approccio Agile si è evoluto in un insieme di framework e pratiche, nel quale lo Scrum ricopre un ruolo fondamentale. Gli elementi chiave del framework sono riassunti di seguito:
- Il backlog di prodotto: contiene i requisiti per un sistema, espressi come un elenco prioritario di elementi. Questi includono i requisiti del cliente sia funzionali che non funzionali. Un elemento del backlog di prodotto è un’unità di lavoro sufficientemente piccola da essere completata dal team in un’iterazione di sprint
- Lo Scrum: Il prodotto è costruito in una serie di iterazioni a lunghezza fissa definite scrum, appunto, che offrono ai team un framework per la consegna del task a cadenza regolare
- Lo Sprint: è un arco temporale durante il quale un lavoro specifico deve essere completato e preparato per la revisione. Ogni sprint inizia con un incontro in cui il product owner e il team di sviluppo concordano cosa verrà consegnato durante lo sprint. La durata dello sprint è determinata dallo Scrum Master
- Il product owner: la persona che ha l’autorità finale, che rappresenta gli interessi del cliente nella definizione delle priorità del backlog e nelle domande sui requisiti
- Lo Scrum Master: è il facilitatore per il team e il product owner
- Lo Scrum Team: solitamente composto da 5-10 membri. Il team di solito è interfunzionale
La Figura seguente riassume il Framework Scrum.

Sviluppo prodotto nella manifattura e approccio Waterfall
La metodologia Agile si sviluppa come approccio metodologico nello sviluppo software per rispondere in maniera rapida ai cambiamenti dei requisiti del cliente. Lo sviluppo software infatti per sua natura si presta egregiamente al cambiamento in corsa dei requisiti: modifica di righe di codice, test e verifiche frequenti con il cliente richiedono uno sforzo di coordinamento tra i membri del team, ma non richiedono in generale ulteriori investimenti di risorse. Al contrario, nell’ambito dello sviluppo hardware cambiare requisiti in corsa potrebbe richiedere la modifica dei requisiti di materiale, attrezzature, utensili, modifiche di Part Program, di conseguenza un impatto significativo in termini di costi e tempi. Spesso infatti le modifiche coinvolgono approvvigionamento di materiale e componenti di fornitori, con conseguente allungamento dei tempi di sviluppo. Per questo, l’approccio Waterfall, più lineare e sequenziale e meno ciclico, è da sempre l’approccio più utilizzato in campo manifatturiero: tipicamente il prodotto viene sviluppato attraverso una serie di attività (stage) che si concludono con la loro approvazione (gate).
L'approccio Scrum nella manifattura: è possibile?
Tuttavia, l’approccio Scrum mostra alcuni vantaggi evidenti rispetto all’approccio Waterfall, primo fra tutti una maggiore reattività ai cambiamenti e alle esigenze dei clienti. Per questo, in molti contesti manifatturieri si sta facendo sempre più strada l’esigenza di una maggiore agilità nel campo dello sviluppo prodotto, prendendo di conseguenza in prestito l’approccio Agile dallo sviluppo software. In questo senso, uno dei principali pionieri dell’utilizzo dello Scrum in campo manifatturiero è Joe Justice che vanta in tal senso una serie di collaborazioni importanti, prima fra tutte Tesla.
In un’intervista del Marzo 2021, Joe descrive la sua esperienza. Uno dei punti su cui vale la pena soffermarsi è la capacità di Elon Musk, e quindi del numero 1 dell’azienda, di vivere il Genba rispetto ai sui colleghi di altre aziende leader del settore. Infatti, nell’intervista si legge: “C’è un video di Elon Musk che dice “qui è dove dormo” e quello è un sacco a pelo nel reparto di verniciatura. “Salire nell’albero della gerarchia”, non significa infatti “salire”, perchè i leader lavorano in officina. Ok, chi è il loro “capo”? Oh, sono qui. Ho appena lavorato con loro 20 minuti fa. Oh, chi è il tuo capo? Oh, Elon. Elon sta dormendo laggiù e stava solo lavorando con me su questo robot, o sai, in quest’area. In realtà, la maggior parte del tempo che ci sono stato, Elon era alla SpaceX, ma dormiva proprio lì. E solo per essere sincero, penso che sia per questo che le aziende manifatturiere tedesche non hanno alcuna possibilità. Ho lavorato con il consiglio di amministrazione di Bosch e i dirigenti di BMW e ho incontrato alcuni dirigenti di Porsche e Volkswagen, e nessuno di loro dormirà mai in una fabbrica, e nessuno di loro programmerà un robot, e nessuno di loro metterà la colla sugli assiemi interni su una catena di montaggio perché, uno, è necessario e due, è così che si impara. Nessuno di loro lo farà. Sono “uomini d’affari”. Sono “uomini d’affari” e non potranno mai competere con Tesla. E moriranno.”

Nella figura precedente vengono riassunti in una grafica i punti chiave descritti dall’intervista:
- prima impressione: Tesla è un’azienda futuristica che abbraccia i principi lean e l’utilizzo soluzioni digitali invece che soluzioni cartacee
- visione: l’azienda condivide e comunica la sua visione ai dipendenti e si percepisce il potenziale di poter apportare un impatto positivo nella società
- la metrica principale per misurare il successo è la qualità del prodotto
- turni di 12 ore: è necessario creare un ambiente di lavoro stimolante affinchè le persone siano in grado di sostenere turni così lunghi
Agile Manufacturing non è solo sviluppo prodotto hardware
Mentre nell’ambito software l’Agile e quindi lo Scrum rappresentano un approccio ormai consolidato per sviluppare nuovi prodotti, in campo manifatturiero in realtà si parla di Agile, almeno nella letteratura, almeno dal 1991. Infatti, il termine “Agile Manufacturing” venne originariamente coniato in un importante rapporto intitolato “21st Century Manufacturing Enterprise Strategy” pubblicato dall’istituto Iacocca presso la Lehigh University negli Stati Uniti, quindi precedentemente al Manifesto Agile.
In questo rapporto, l’espressione “produzione agile” si caratterizza come una forma unica di competitività industriale per le aziende statunitensi in cui possono verificarsi cambiamenti nei ruoli di clienti, fornitori e aziende concorrenti per trarre vantaggio dalle opportunità del mercato al fine di soddisfare le preferenze dei singoli clienti.
Nel corso degli anni sono state fornite diverse definizioni di Agile Manufacturing:
- Iacocca 1991: “Agilità significa un sistema di produzione con capacità straordinarie per soddisfare le esigenze in rapida evoluzione del mercato (velocità, flessibilità, clienti, concorrenti, fornitori, infrastruttura, reattività). Un sistema che si sposta rapidamente (velocità e reattività) tra i modelli di prodotto o tra le linee di prodotti (flessibilità), idealmente in risposta in tempo reale alla domanda del cliente (esigenze e desideri del cliente)”
- Goldman, 1994: “L’agilità è una risposta strategica globale ai cambiamenti fondamentali e irreversibili che stanno avvenendo nel sistema dominante della concorrenza commerciale nell’economia del “Primo Mondo”
- Booth, 1996: “La produzione agile è una visione della produzione che è un naturale sviluppo del concetto originale di “produzione snella”. Nella produzione snella, l’enfasi è sulla riduzione dei costi. L’esigenza che le organizzazioni e le strutture diventino più flessibili e reattive ai clienti ha portato al concetto di produzione “agile” come differenziazione dall’organizzazione “snella””
- Yusuf, Sarhadi 1999: “L’agilità è l’esplorazione di successo di basi competitive (velocità, flessibilità, innovazione proattività, qualità e redditività) attraverso l’integrazione di risorse riconfigurabili e migliori pratiche in un ambiente ricco di conoscenze per fornire prodotti e servizi orientati al cliente in un mercato in rapida evoluzione ambiente”
Il concetto di agilità si fa strada in ambito produttivo grazie soprattutto ai cambiamenti avvenuti nel corso dei secoli e dovuti principalmente a:
- evoluzione tecnologica: le nuove tecnologie permettono di riconfigurare un sistema fisico, e non solo virtuale, molto più rapidamente
- evoluzione nel modo di produrre: viene richiesta una sempre maggiore flessibilità a fronte di una maggiore variabilità della domanda in termini di volumi e mix produttivo
- evoluzione nelle esigenze del cliente, che chiede prodotti sempre più personalizzati e adatti alle sue esigenze specifiche.
Come implementare l’Agile Manufacturing?
Come avrai avuto modo di notare, l’Agile Manufacturing non è un framework definito e strutturato, bensì un insieme di pratiche e strategie che consentono alle aziende di reagire in maniera rapida ai cambiamenti macro-economici, socio-politici e delle esigenze del cliente per rendere l’azienda e il sistema produttivo più adattivo, resiliente e sostenibile, in una parola per garantire maggiore competitività.
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Per maggiori informazioni, non esitare a contattarci, saremo lieti di assisterti nel tuo percorso Agile.