
Nel 2017 l’Italia, grazie all’allora Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, ha lanciato un piano strutturato su base triennale per la transizione verso l’Industria 4.0. Nonostante le risorse disponibili fossero limitate per problemi strutturali del nostro paese, soprattutto rispetto alla potenza di fuoco messa in campo da altre potenze manifatturiere, questo ha rappresentato un primo cambio di passo verso una politica industriale che guarda al futuro.
Tuttavia, a mio avviso ciò non ha costituito e non costituirà un grosso problema in quanto il gap principale è prettamente culturale e in questo senso, contrariamente a quanto siamo abituati a pensare, l’Italia credo si trovi in prima linea.
Quando si parla di manifattura ed in particolare di investimenti associati, non possiamo non prendere a riferimento il modello tedesco. I numeri però confermano la mia esperienza di 4 anni nell’industria tedesca: l’Industria 4.0 fatica a prendere piede. Uno studio del 2016 ad esempio mostrava come gli investimenti nell’utilizzo di soluzione cloud nelle PMI tedesche fosse metà della media europea.
In un recente articolo ho illustrato quali siano le principali sfide che frenano gli investimenti in questa direzione.
Recentemente il governo italiano grazie al Ministro Patuanelli ha rilanciato il Piano Calenda attuando il Piano Transizione 4.0. Di seguito andremo a vedere in maniera sintetica e concreta quali benefici questo Piano è in grado di portare all’Industria Italiana.
Tre le principali azioni:
- Credito d’imposta formazione 4.0
- Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
- Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design
La misura è volta a stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.
Si rivolge a tutte le imprese residenti nel territorio italiano, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali. Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale.
Il credito d’imposta è pari al:
- 50% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 300.000 per le piccole imprese
- 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 per le medie imprese
- 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 per le grandi imprese.
Accialini Training & Consulting è in grado di fornire formazione a tutti i livelli aziendali grazie allla Masterclass Industria 4.0 che può essere erogata in diverse modalità: formazione in aula, classe virtuale, corso on line. Puoi scoprire maggiori informazioni al seguente link.

Per i beni strumentali materiali (vedi allegato A) è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
- 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
- 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per investimenti in beni strumentali materiali diversi da quelli compresi nell’allegato A
Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (allegato B) è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
- 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000.
Anche in questo caso, il credito d’imposta si rivolge a tutte le imprese secondo le condizioni indicate al punto precedente.
Come scegliere il bene strumentale materiale e immateriale più adatto alla tua impresa? Nel panorama internazionale il numero di aziende che offrono soluzioni tecnologicamente avanzate sta crescendo a dismisura, ma quali di essere sono in grado di risolvere il tuo problema specifico? Occorre concretezza.
Nel corso degli anni abbiamo sviluppato un network di contatti con imprese italiane ed internazionali che offrono soluzioni 4.0 concrete sul campo. Inoltre a seconda della tecnologia implementata può essere necessario applicare un approccio gestionale strutturato per ridurre I rischi legati all’implementazione di nuove tecnologie nel nostro sistema produttivo.
Siamo in grado di supportarti nelle fasi di identificazione, selezione e implementazione della tecnologia più opportuna. Contattaci per maggiori dettagli.
Per attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico:
- il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 12% delle spese agevolabili nel limite massimo di 3 milioni di euro.
Per attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati:
- il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro
- il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro in caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.
Per attività di design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica, e altri individuati con successivo decreto ministeriale:
- il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.
Spesso per affrontare progetti di ricerca industriale per implementare nuove soluzioni tecnologiche è necessario fare affidamento a risorse e centri di competenza esterni all’azienda. Per questo, siamo in grado di guidarti nella selezione degli enti nazionali e internazionali più adeguati all’implementazione delle soluzioni cercate. Contattaci per una chiacchierata gratuita.
Come accedere?
Maggiori informazioni circa le modalità di accesso al Piano Transizione 4.0 si possono reperire sul sito del MISE.
Ritengo importante sottolineare come questa rappresenti un’opportunità da non lasciarsi scappare per far fare un ulteriore scatto in avanti a livello di competitività e un salto di qualità importante per le imprese italiane. L’acquisto di beni strumentali è certamente importante, ma va sfruttato con attenzione per non perdere le opportunità che le nuove tecnologie industriali ci stanno offrendo. Per questo il Piano Transizione 4.0 ha previsto incentivi specifici focalizzati alla formazione aziendale che a mio avviso rappresenta davvero un’occasione importante.
Per maggiori informazioni potete richiedere un appuntamento gratuito al seguente indirizzo email: [email protected]
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A presto!