
Non c’è dubbio che la cosiddetta Quarta Rivoluzione Industriale influenzerà le nostre abitudini. In questo post, vorrei focalizzarmi in uno dei maggiori argomenti di discussione e, opinione personale, anche tra i più imprevedibili.
La domanda è: quale impatto avrà la quarta rivoluzione industriale nel mercato del lavoro?
I “tecno-pessimisti” pensano che il contributo della rivoluzione digitale è già avvenuto e che il suo impatto sulla sua produttività è ormai terminato. Gli economisti Larry Summer e Paul Krugman hanno perfino coniato il termine “stagnazione secolare”.
Dall’altro lato, i “tecno-ottimisti” pensano che “tecnologia ed innovazione sono ad un punto di inflessione point e presto si scatenerà un’impennata della produttività e una maggiore crescita economica” (fonte: Schwab K, The Fourth industrial Revolution, Portfolio Penguin, 2016)
Chi avrà ragione?
Il fatto è che molte categorie lavorative, in particolare quelle che implicano lavori ripetitivi e ad alta precisione, sono già state automatizzate. Molte alter seguiranno con la crescita esponenziale della potenza di calcolo dei nostri computer. Prima di quanto si pensi, il lavoro di professionisti di diversa natura come avvocati, analisti finanziari, dottori, giornalisti, commercialisti, assicuratori o bibliotecari verrà parzialmente o completamente automatizzato.
In una sua inchiesta Luigi Franco, un giornalista italiano, ha sottolineato alcuni punti chiave. Martin Ford, un imprenditore della Silicon Valley e autore de “Rise of the Robots”, ha detto
“Sarà più difficile automatizzare il lavoro di una badante che di un radiologo”
Infatti, l’esperienza che per un radiologo richiede anni di studi e di pratica, può essere raccolta in pochi minuti da un robot, una volta che milioni di dati (radiografie ed esiti) gli sono stati forniti. A quel punto, grazie ai progressi in nel campo delle acquisizioni d’immagini e dell’Intelligenza Artificiale, una macchina può associare la radiografia alla prognosi corretta (fonte: Franco L, Arrivano i robot e non solo in fabbrica, da FQ Millennium Magazine, Nov 2017).
Analogamente all’esempio del radiologo, i robot, attraverso la raccolta di dati e il Machine Learning, sono in grado di raccogliere milioni di leggi, regolamenti e studi di casi simili. Come puoi immaginare, un umano non può fare di meglio.
Se i robot faranno la maggior parte del nostro lavoro, gli umani dovrebbero lavorare di meno, se avremo ancora un lavoro.
Pertanto,chi ci fornirà abbastanza denaro per sopravvivere, o per comperare I prodotti?
Bill Gates, fondatore di Microsoft, ha osservato che
“se un essere umano guadagna 50 k$ all’anno lavorando in una fabbrica, deve pagare le tasse: se un robot fa la stessa quantità di lavoro (o più), dovrebbe essere tassato stesso livello”
Questa proposta è stata già respinta dal Parlamento Europeo nel febbraio 2017 ed è stata valutata come un’assurdità dal mondo accademico:
“Se i paesi occidentali introducessero una simile tassazione, tutti gli altri paesi che non tassano i robot avrebbero un enorme vantaggio, tra cui Cina”
Come sopravvivere a questi scenari? Qual è il tuo punto di vista?
Il dibattito è aperto. Nel programma formativo Industria 4.0 che forniamo, vengono presentate e discusse alcune potenziali soluzioni.
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A presto.